giudizio

Etimologicamente parlando, la parola giudizio deriva dal latino «iudicium» che significa verdetto e deriva da «ius» che significa legge o legge, e «dicare» che significa indicare. In generale, la parola giudizio è associata alla capacità razionale dell'essere umano che gli consente di distinguere tra bene e male, ma si dice che a un individuo manca quando la sua capacità mentale gli rende impossibile distinguere tra giusto e sbagliato, dal momento che non può giudicare le loro azioni con assoluta chiarezza di ragionamento.

giudizio

È importante notare che il termine processo ha vari significati e definizioni tra cui la parola è usata per parlare di un processo legale in termini di ambiente politico e legale a cui si riferisce, dove questo processo serve a risolvere un crimine, un'infrazione o un crimine davanti a un giudice o magistrato. Ad esempio, qui abbiamo il processo civile solo gli avvocati intervengono per renderlo più veloce e meno noioso.

Nella sfera religiosa la parola giudizio viene usata per menzionare il noto giudizio finale, che sarà fatto dal Creatore Supremo, indicato da molti credenti, in cui ogni essere vivente sarà giudicato per i suoi comportamenti, durante il suo passaggio attraverso la vita. Questa concezione converge nelle grandi religioni monoteiste come il cristianesimo, l'ebraismo e l'Islam, tra gli altri.

Come possiamo vedere, questa parola è sinonimo di sanità mentale, discernimento e buon senso : secondo Aristotele, in tutto il giudizio logico ci sono tre concetti, che sono il soggetto, il predicato e la copula e questi giudizi sono affermativi o negativi; possono essere universali o particolari; categorico, ipotetico o disgiuntivo; problematico, assertivo o apodittico.

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